C'era una volta... Nato e critica di sinistra

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Il seguente articolo desidera proporre un riassungo della critica alla NATO. La nostra preoccupazione è stata l'elaborazione di alcune posizioni e affermazioni di gruppi di sinistra nei riguardi della NATO, così come la critica ad esse, nel caso ci fosse sembrato opportuno.

Ci è chiaro che il testo non può essere considerato un'analisi completa,  in quanto mancano tanti gruppi, i quali si sono occupati della NATO.  Le scelte che abbiamo fatto sono da interpretarsi come una bozza sul tema critiche alla NATO.

L'introduzione spiega brevemente la storia della NATO.

 

C'era una volta... - la nascita e l'evoluzione della NATO

 

 

La NATO (North Atlantic Treaty Organization) è stata fondata il 17 Dicembre 1949 a Washington. La sede si trova dopo diversi dislocazioni dal 1967 a Bruxelles. I membri fondatori sono Belgio, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Canada, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Stati Uniti d'America e il Regno Unito. Dopo l'adesione di Albania e Croazia quest'anno, vi si hanno in totale 28 membri della NATO.

La NATO nacque in seno ad un risentimento anti-comunista e provò a far ronte alla “minaccia comunista” con la corsa al riarmo e alla intimidazione per proteggersi. Voleva fronteggiare il Patto di Varsavia, un'alleanza militare del blocco sovietico sotto la guida dell'Unione Sovietica, la quale, tuttavia, poco dopo la fine della Guerra Fredda, nel 1991, fu ufficialmente sciolta.

A causa di questo e di altri cambiamenti, sia i membri sia i compiti della NATO sono cambiati. Esempi di uno spostamento verso nuovi settori, sono il cambio di politica di sicurezza per combattere il terrorismo o altre forme di "low itensity conflicts", una denominazione per guerre non convenzionali, caratterizzate da un'asimmetria degli attori. Nel 1955 aderì la Repubblica federale tedesca e nel 1990 tutta la Germania unificata. Il compito principale della NATO è ora il mantenimento e l'ulteriore sviluppo delle capacità militari dei membri per garantire la disponibilità della difesa (protezione attraverso intimidazione e riarmo). L'articolo 5, spesso citato, stabiliste il caso dell'alleanza. Questo impone agli Stati membri di considerare un attacco contro uno o più stati come un attacco contro tutti loro, e quindi secondo una logica di auto-difesa collettiva essi devono prestare assistenza militare agli stati colpiti. A causa dei "caveats", i singoli Stati possono stabilire autinimamente come utilizzare e limitare le intervento delle loro truppe. È inoltre cambiato il territorio di intervento della NATO, adesso può effettuare operazioni militari anche al di fuori del territorio originale(i cosiddetti interventi „Out-of-Area“). Inoltre, il rafforzamento dello stretto legame transatlantico deve garantire una protezione reciproca di Europa e Nord America. Inoltre, la NATO si riserva il diritto di intervenire in un conflitto internazionale, nel quale nessun stato Stato membro è direttamente coinvolti. Questi interventi vengono chiamati missioni „Out-of-Defence“. Sulla base della gestione dei conflitti nelle regioni di crisi la NATO ha agito finora in Bosnia, Kosovo e Macedonia. Attualmente stati membri della NATO partecipano a missioni in Iraq, in Afghanistan ed in Darfur. Inoltre, la presenza di navi della marina Nato pattuglia da qualche tempo il Mar Mediterraneo pattuglia.

 

La critica da avversari della NATO si basa principalmente sul fatto che un'organizzazione come la NATO non rappresenta la via giusta per raggiungere la pace, dal momento che è stato è stato progettata per la guerra.

 

Maggiori informazioni:

Homepage ufficiale della NATO

Il trattato nord-atlantico del 1949 (versione italiana)

 


"Allora soffierò e vi butterò giù la casa!" - critica di sinistra alla NATO

Nei riguardi della NATO viene espressa una critica multilaterale, a partire dalle critiche specifiche ad alcuni punti fino ad una critica alla NATO in sè, inserita in una critica generale del capitalismo. Questo articolo non è da considerarsi un'analisi approfondita, l'intenzione è quella di essere una bozza sulla critica di sinistra.


Widerstand der zwei Ufer / résistance de deux rives [resistenza delle due sponde]


L'intesa “Widerstand der zwei Ufer / résistance de duex rives” si è costituita nel maggio dello scorso anno per coordinare la futura protesta e costruire l'infrastruttura sul posto.

Motivati del rifiuto di "violenza militare e intervenzioni" (1) si sta procedendo contro il vertice NATO. L'intesa chiede una riflessione sociale sul militarismo, senza stare ad ascoltare le parole smorzanti della NATO. Si esige la sospensione della ricerca a scopi militari, la messa a disposizione di fondi per scopi umanitari e per il disarmo immediato. La NATO viene intesa come organizzazione militare, la quale agisce a favore "degli interessi dei potenti e dei ricchi dei paesi industrializzati occidentali", e che quindi vuole mantenere lo status quo del mondo. Come ulteriore compito della NATA vi è quello di assicurarsi le risorse, il cui fine è mantenere l'occidente a scapito di tutto il resto del mondo


Interventionistische Linke

 

La Sinistra interventista (IL), un'alleanza di gruppi di sinistra e di sinistra radicale, incorpora la sua critica alla NATO in una critica generale al capitalismo. “Solo con un superamento del capitalismo si potranno eliminare le guerre imperialiste" è il messaggio del blocco della sinistra radicale alla grande manifestazione a Strasburgo.

Le attività globali della NATO vengono collegate all'immediata espansione dello stato di sorveglianza in generale. Questa espansione si sta verificando durante il vertice in questi giorni, in maniera massiccia e del tutto palese. Nell'invito partecipare alla manifestazione è scritto: "La militarizzazione non avrà luogo solo nel settore della politica estera, ma invece anche sempre più verso l'interno del paese. In seguito alla" guerra contro il terrorismo ", il monitoraggio ed il controllo di stato si sono di molto ampliati: video-sorveglianza dappertutto, manette elettroniche, interminabili intercettazioni, impronte genetiche, la conservazione dei dati e l'eliminazione del Diritto di Assemblea limitano ulteriormente i diritti democratici. La separazione delle funzioni e dei compiti tra polizia, servizi segreti ed esercito è stata progressivamente dissolta, la cooperazione delle forze di polizia a livello UE è già in corso. "

Vengono espresse critiche anche nei confronti degli ingranaggi motrici della NATO e nei confronti dei fini economici e politici

 

Infine viene espresso il desiderio di una trasformazione radicale della società, piuttosto che di una riforma della NATO o della soppressione della stessa. Si tratta sì di una critica alla NATO, ma anche di un rifiuto del sistema capitalistico.


Attac

 

La critica di Attac è diretta principalmente contro il militarismo. Attac sottolinea nella loro richiesta "No alla guerra! - No alla NATO!"  che a questo incontro la NATO voglia far approvare un nuovo documento "che, come il precedente, mantenga inalterate le ingiustizie del sistema economico mondiale e che cerchi di garantire l'accesso alle materie prime e alle riserve di energia nel mondo, con la forza militare. " Vengono menzionate diverse operazioni di guerra dei singoli Stati membri della NATO e della NATO stessa in Jugoslavia, in cui si mostra l'atteggiamento guerrafondaio della NATO. Il risultato della povertà globale è l'isolamento senza precedenti dei singoli paesi della NATO, che a sua volta produce miseria. L'espansione dello stato di sorveglianza è stata anch'essa uno dei risultati della politica di isolamento.

ATTAC considera la resistenza contro le forze della NATO necessaria, però non è presente una profonda critica del capitalismo, in modo tale che essi tendano a sostenere un corso riformista.


AK Antifa Mannheim

 

L'AK Antifa Mannheim fa uso nella sua critica delle guerre e della NATO, così come dell'espansione della forza di polizia di Stato in un contesto capitalistico. Il capitalismo causa guerre, queste sono prodotte da esso, anche per garantire un'economia funzionante. L'accesso alle risorse è un elemento di vitale importanza per l'economia di mercato che si basa su di esse. Se questa economia dovesse essere tuttavia minacciata, resta possibile una guerra per accaparrarsi le risorse. Questa 'opzione' deriva da una logica di localizzazione capitalistica socializzata nazionale e dalla di messa insieme di interessi, come nel caso della NATO.

Poiché il vertice della NATO è usato "specialmente ai fini della legittimazione", la protesta dovrebbe andare esattamente contro questa legittimazione. Si sottolinea, inoltre, che la protesta non si limita solo alla resistenza contro il vertice NATO, ma “promuove anche lo sviluppo di forme concrete di resistenza e di rendere chiara una prospettiva comunista”, rifiutando chiaramente “forme autoritare di risoluzione delle crisi”.

Non si tratta solo di una semplice riforma delle condizioni di governo, ma di una soluzione ai problemi. "La nostra soluzione della crisi si chiama collettivizzazione dei mezzi di produzione! “

 


Ma nonna, che bocca grande che hai! - Una critica alla critica

 

Purtroppo, non tutte le critiche nei confronti della NATO possono dirsi emancipazioniste. Troppo spesso si tratta di sincero anti-capitalismo e anti-militarismo trasformatosi in risentimenti anti-americani e anti-semiti

 

L'IL ed la "precariato di Gaza"

 

"La creazione di zone di precarietà totale, in cui tutte le strutture sociali, econimiche e politiche vengono distrutte, in cui vige un permanente stato di emergenza e da fuori viene stabilito un ordine militare, il quale si assicura per mezzo di muri, recinzioni e di controllo delle frontiere che nessuno sfugga."

 

Gaza viene descritta come tale nel quotidiano dell'IL "Make Nato History". Come un "laboratorio" dell'occidente per ricerca sfrenata di "terribili dispositivi di democrazia occidentale, alla cui appartiene Israele". Come causa della situazione disperata di Gaza, l'IL qui immagina solo il nemico esterno. Tuttavia la situazione è molto più complessa, e diversi attori coinvolti nel conflitto, non vengono presi in considerazione. Questo è chiaro anche nell'espressione di IL: "il modificato regime di occupazione che distrugge permanentemente i principi della vita [dei Palestinesi, nota di AMK*rn]", che incolpa unilaterale Israele. Il pericolo di una critica del militarismo, che è assolutamente necessaria, è più che mai presente. Per una critica alla politica di Israele non si dovrebbe dimenticare la ragione della guerra e escludere completamente la parte opposta

 

Riforma e la Rivoluzione

 

Al fine di porre fine e di abolire le guerre bisogna cominciare lì dove le guerre hanno la loro origine, piuttosto che combattere i loro sintomi. Le guerra attuali fouriescono dalla realtà capitalista, sono un prodotto di essa. Attac, come un vettore di resistenza, fa le seguenti richieste:

 

Chi fa profitto deve pagare!

 

Togliere il potere alle banche!

 

Controllare i mercati finanziari – rompere il loro potere!

 

Chiudere le oasi fiscali!

 

Ritirare il pubblico dai mercati finanziari!

 

Superare la crisi in un modo sociale!

 

Se la critica si ferma al desiderio di riforma, che probabilmente rinforza il capitalismo anziché indebolirlo, e come prospettiva pensare ad un capitalismo migliore, bisogna enfatizzare gli approcci della sinistra radicale. Che un miglioramento concreto sia necessario è chiaro, tuttavia bisogna esporre una prospettiva di sinistra radicale, emancipazionista. Ciò manca completamente sia ad Attac che a vari gruppi anti-militaristi.


 

 

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